Il ciclo
del Dasein è stato pubblicato con il disco Spannung
e questo video ha rappresentato una vera e propria preview.
Si legge
dal booklet: Il ciclo del Dasein intervalla e scandisce
l'intero corso di Spannung; e sospende e rimanda la
tensione, la passione e l'apertura per la ricerca, in una
continuità essenziale aperta e distintiva di una forza del suono e
del pensiero. E urgente e necessaria è la tensione verso
lìessenzialità delle cose tutte (...) La voce si gioca tutto, ad
alti gradi di esposizione, in fronte alle strutture del costrutto.
E la voce qui è l'uomo. L'essere-insieme enigma che ci sta a cuore
è anche al limite dello struggimento, ed il limite non è
dove una cosa finisce, bensì è dove ogni cosa inizia la sua
essenza.
Il testo che
segue (PUBBLICATO SU QUESTO SITO
NEL 2012) è tratto dal libro prossimo alla pubblicazione Voce Sola.
Saggio intorno al discorso vocale (romina daniele, rdm. Tutti i diritti riservati).
Daseinsignifica
Esserci: «Essere il ci»:
«ciò per cui
ne va del proprio essere nell'essere
stesso»,
in riferimento alla «messa in gioco» dell'essere come
responsabilità originaria del fare senso autentico e più proprio.
Il
lavoro
compositivo e discografico Spannungdi
prossima pubblicazione si comporrà
di tre parti ciascuna contenuta in un compact disc per un numero
complessivo di tre compact disc, e sarà
attraversato nei suoi brani da due temi cui si aggiungerà
in chiusura un terzo, intitolati Dasein. Il primo tema
– Dasein I –
compare con il primo disco,
si ritroverà
nel secondo e nel terzo, componendosi
di diverse
sotto-parti a
sua volta numerate; il secondo tema – Dasein II –, compare con il secondo
disco e si
ritroverà
nel terzo, componendosi di
altresotto-parti; il terzo tema
–
Dasein III – si presenterà
in chiusura
con il terzo disco,
componendosi
di una sola lunga parte,
e non
inframmezzando
alcun brano.
La concezione del
tema delle prime parti del Dasein
presenta un movimento che attualizza un ricordo, portando con sé
variazione e differenza. La terza parte del
Dasein non presenta la ripetizione
nella variazione di elementi e strutture
riconoscibili,
focalizzando la
singolarità della materia.
Alla luce di quanto
affermato
[nel saggio da cui il presente testo è tratto, dove ogni concetto
e termine, musicale e del pensiero è indicato nel dettaglio],
il nostro Dasein I con le sue varie parti, inclusi i brani
inframmezzati, corrisponde alla condotta di senso (dell'essere),
la «messa in gioco» dell'essere in qualità della responsabilità
originaria del fare senso autentico e più proprio; fino al limite
dello struggimento e dell'enigma
(non-comprensione) del con-essere
o assere-insieme, il cui senso originario ed autentico è oscurato
dalle attuali e vigenti concezioni comunitarie, frutto del resto
della nostra storia occidentale. Il nostro Dasein II
con le sue parti, inclusi i brani inframmezzati, corrisponde
all'enigma del con-essere stesso, la soglia stessa del dolore
sulla quale
si riscontraun'assenza
essenziale, una
sostanziale
mancanza di essere-insieme
in senso
proprio,
colmata inefficacemente dal senso comunitario intra-mondano e
ordinario,
da cui
ladepopolazioneovvero
la fusione
parossistica, tra soggetto e oggetto, e tra pubblico e privato,
derivante a sua volta dalla fusione da un lato tra il pubblico e
il soggetto-capitale, e da un altro tra il privato e il
soggetto-merce.
Nella proposizione
della parti nei tre dischi, e tenuto conto di quanto precisato
[nelle pagine precedenti del saggio da cui il presente testo è
tratto], si
vedrà che: «la condotta di senso (dell'essere) fino al limite
dello struggimento e dell'enigma del con-essere» attraversa
l'intera opera; «l'enigma del con-essere, la soglia stessa del
dolore sulla quale vi è l'assenza, la mancanza di un'esteriorità
in senso proprio, il popolo che manca» si presenta in secondo
luogo con il secondo cd proseguendo con la prima il percorso; per
cui infine, con ogni brano alle spalle, il terzo cd presenta
entrambi i temi e un terzo luogo,
indefinibile. «La condotta di senso (dell'essere)» e «l'enigma del
con-essere» sfociano dunque o costituiscono il nostro Dasein
III,
che non
corrisponde a nulla di determinato,
se non all'enigma stesso in un dominio più profondo in cui il
con-essere continua ad essere assente, a mancare, nella sua
inafferrabilità, e inimmaginabilità; e nello stesso tempo, è anche
un dominio più profondo, proprio della condotta di senso
(dell'essere),
essenziale ed adveniente, da far essere, da far sorgere e ancora
da pensare,
di cui si rimarca l'urgenza e l'azione singolare.